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Lettera del Parroco – novembre 2021

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San Fulgenzio,

Roma, 27 novembre 2021

 Carissimi fratelli e sorelle della comunità parrocchiale di S. Fulgenzio,

sono ormai quasi tre mesi che sono qui con voi, e vorrei comunicarvi quello che mi passa nella mente e nel cuore in questo periodo. Quando il Card. Vicario Angelo mi ha chiamato a questa nuova missione, certamente il primo pensiero è stato alla comunità che lasciavo dopo 11 anni: la parrocchia di S. Rita a Monte Mario. Era per me come una famiglia, sentivo forte il legame di affetto verso tante persone, con cui ero cresciuto insieme in questi anni, con cui avevamo costruito qualcosa di bello; sentivo come uno “strappo” questa chiamata a lasciare. Nello stesso tempo, per me era chiaro che dietro le parole di don Angelo c’era una chiamata dall’alto a rimettermi in cammino, in discussione, a fidarmi, una specie di nuova vocazione.

Ringrazio il Signore per avermi portato qui, donandomi una nuova famiglia. In questo tempo ho potuto conoscere, apprezzare e stimare tante belle persone che mi hanno dato una forte testimonianza di fede e di amore per la comunità. È bello vedere tanti fratelli e sorelle che si sentono corresponsabili della vita parrocchiale, che sono partecipi delle scelte e dei percorsi in cui ci si incammina. È stata una piacevole scoperta trovare una parrocchia così sensibile e aperta all’accoglienza e attenta ai più deboli. Certamente… mi tocca affrontare la fatica di entrare in realtà che non conoscevo, che hanno dietro una storia ed esprimono dei valori importanti. Ho bisogno di imparare da tutti voi, e di inserirmi nella rete di relazioni che costituiscono la comunità. Piano piano porterò il mio contributo, condividendo con voi le esperienze di vita e di fede che il Signore mi ha offerto sia prima di entrare in seminario che dopo, e in particolare i piccoli grandi tesori che mi sono stati donati dalle comunità in cui ho vissuto la mia vita da prete: S. Atanasio, N.S. di Coromoto, e soprattutto S. Rita.

Penso che il percorso che vivremo quest’anno nella nostra Diocesi di Roma non sia venuto a caso, ma ci sia stato donato proprio per questo momento di passaggio. Preparandoci al prossimo Sinodo dei Vescovi, il nostro filo conduttore sarà la sinodalità, cioè lo stile di vita comunitario che dovrebbe essere tipico di noi cristiani: camminare insieme, condividendo quello che portiamo dentro e quello che lo Spirito Santo ci suggerisce; ascoltarci e ascoltare insieme le voci degli ultimi e di coloro che sembrano lontani, sapendo che il Signore ci parla attraverso gli altri. Cercheremo strade nuove per entrare in dialogo con tutti, evitando di chiuderci nel piccolo mondo della nostra comunità, con il desiderio di testimoniare quello che il Signore ha fatto per noi, scoprendo con gioia e gratitudine, nello stesso tempo, quello che sta facendo nella vita degli altri.

Entriamo oggi nel tempo di Avvento, che ci è donato come tempo opportuno per riscoprirci bisognosi di salvezza, bisognosi del Signore, e ravvivare il nostro desiderio di Lui, risvegliando il nostro cuore a volte intorpidito e distratto da tante preoccupazioni vuote e attratto da false sicurezze che deludono.

Che il Signore ci accompagni donandoci un cuore aperto e in ascolto.

don Stefano Gaddini

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